Lo aveva visto fare nella serie televisiva dedicata ad Arsenio Lupin: ha atteso il rintocco delle campane e ha infranto la porta finestra del bar dell’oratorio san Giuseppe di Besana Brianza, sicuro che nessuno lo avrebbe sentito.
E così è stato, quello che non aveva previsto però è quanto accaduto dopo. Non è riuscito a rubare quasi nulla e per giustificare le copiose ferite che si era procurato si è inventato di essere stato rapinato da tre magrebini. Insomma più che Arsenio Lupin, un componente della banda bassotti.
Nei guai è finito un 21enne di Dolzago, denunciato per furto aggravato dai carabinieri. Non gli è stata contestata la simulazione di reto perché alla vista dei militari è scoppiato in lacrime. I fatti. Sabato sera il giovane, già noto alle forze dell’ordine (aveva già messo a segno un furto nel 2016 sempre nello stesso oratorio), ha sfondato il vetro della porta d'ingresso del bar "San Giuseppe" della parrocchia Santa Maria Assunta. Non ha trovato nulla se non tre bottiglie di aranciata, pompelmo e limonata, e con quelle è fuggito.
All’uscita però si è accorto che sanguinava abbondantemente (tracce ematiche sono state trovate nel locale) e così ha chiesto aiuto a un passante raccontandogli di essere stato rapinato da tre magrebini che lo avevano ferito alle braccia con una bottiglia di vetro. Quest’ultimo lo ha convinto a rivolgersi ai militari. Quando i carabinieri di Besana Brianza sono arrivati nella sua abitazione a Dolzago hanno riconosciuto il 21enne già sottoposto in passato a misure cautelari. Prima ha provato a raccontare la storia inventata, poi, messo con le spalle al muro ha confessato tra le lacrime, raccontando di aver atteso di proposito lo scoccare delle 21 in modo che il rumore delle campane potesse coprire i vetri in frantumi, cosa che aveva visto fare da Lupin.