Non c’è tempo da perdere, ma il dibattito sul posizionamento dei due nuovi ponti solo pochi chilometri a sud del San Michele è ancora aperto.
Di costruttivo, per adesso, c’è stato l’ultimo incontro tra le parti organizzato dall’onorevole Gianmario Fragomeli. Da un lato le perplessità dei sindaci della sponda lecchese, Gianpaolo Torchio per Paderno, Daniele Villa per Robbiate e Robertino Manega per Verderio e dall’altro lato i rappresentanti della Rete Ferroviaria Italiana. Al centro del tavolo le questioni dell’aumento del traffico stimate fino al 60% e dell’impatto ambientale.
Tutti d’accordo sull’attraversamento ferroviario, ma ancora dubbi su quello viario. L’ipotesi al vaglio degli enti coinvolti prevede infatti l’innesto del ponte sul lato lecchese in via Ugo Festini a circa 150 metri di distanza dall’attuale. Mediamente il nuovo ponte porterà in paese 600 mezzi in più all’ora, di cui 140 pesanti. “Decisamente troppi per Paderno” aveva commentato Torchio, durante l’incontro del mese scorso. In merito a questa considerazione RFI ha prospettato interventi di rinnovo e ottimizzazione degli impianti semaforici, la soppressione dei due passaggi a livello di Sernovella e la realizzazione di nuove infrastrutture stradali.
"Se proprio non ci sono alternative al passaggio delle infrastrutture in quel punto, devono essere trovate soluzioni che minimizzino l'impatto sulla valle e sui centri abitati" è la posizione dei rappresentanti del territorio. Ma per quanto concerne gli aspetti paesaggistici RFI rimanda il dibattito ai successivi step progettuali, mentre l’appuntamento con le Olimpiadi 2026 si avvicina e il capolavoro di architettura industriale coetaneo della Tour Eiffel ha gli anni contati.