È ancora polemica sull’accordo in merito ai tempi di vestizione del personale sanitario. Dopo CISL, UIL e Nursing Up che avevano firmato a dicembre, anche CGIL ha sottoscritto l'intesa con ASST Lecco, senza risparmiare una stoccata alle altre sigle sindacali.
"Un vero e proprio percorso ad ostacoli – afferma il segretario della funzione pubblica di CGIL Lecco Catello Tramparulo - ma alla fine siamo riusciti a dare una risposta concreta a tutti i dipendenti della ASST di Lecco, in un momento difficile come questo”. La firma dell’accordo prevede la libera scelta del lavoratore nell’adesione, il riconoscimento di cinque anni arretrati, sette minuti per ogni effettiva giornata di presenza. “Certamente – aggiunge Tramparulo - se fosse stata accolta la nostra proposta di arrivare a dieci minuti si sarebbe ottenuto il massimo risultato, peccato che nessuna delle altre sigle sindacali ci abbia sostenuto”.
La replica di CISL, UIL e Nursing Up non si è fatta attendere. “È utile ricordare che grazie a chi ha sottoscritto l’intesa a dicembre, finalmente si è concretizzato un percorso che non riusciva a definirsi per la mancanza di assunzione di responsabilità di qualche sigla sindacale. Ora è semplice salire sul carro – proseguono – ma per quanto ci riguarda più siamo meglio è per i dipendenti della ASST. La coesione sindacale è un valore aggiunto. Ricordiamo inoltre che organizzazioni sindacali “non marziane” hanno sottoscritto anche l’intesa delle progressioni economiche orizzontali di fine 2021 che permette i passaggi di fascia ad oltre 400 lavoratori. Fossimo stati marziani anche noi avremmo fatto perdere questa ulteriore opportunità”.
Se non si risparmiano le critiche, non mancano però anche le aperture: CISL, UIL e Nursing Up sono pronte a dialogare e voltare pagina e CGIL vuole ricomporre il quadro unitario tra le organizzazioni sindacali. Un percorso che definisce “una montagna da scalare”, ma si sa dalla cima il panorama è sempre il più bello.