“Chi ha agito non ha cuore e ritegno. Il bottino che è riuscito ad arraffare era destinato alle costose cure di mia madre. Quel balordo ha avuto il coraggio di rubare anche le fedi al dito di due persone sposate da 60 anni”.
L’amaro sfogo di un lecchese, che chiede di rimanere anonimo (perché la vergogna di chi subisce torti simili è immensa) è racchiuso nella mail arrivata in redazione che denuncia l’ennesima truffa ai danni di anziani. Vittima una coppia residente in una frazione di Calolziocorte. A raccontare quanto accaduto il figlio.
“Mercoledì mattina-scrive- si è presentato a casa dei miei genitori ottantenni, mia madre soggetto estremamente fragile, un individuo dicendo di essere un addetto del comune e della società erogatrice dell’acqua. Ha parlato di un grave problema alla fornitura dell’acqua inquinata da mercurio e agenti radioattivi, paventando terribili scenari quali ipotetiche microesplosioni all’interno delle tubature, mentre un complice all’esterno faceva esplodere alcuni petardi. Non so se i miei siano stati storditi con qualche sostanza, a detta di mio padre, però a un certo punto l’uomo ha utilizzato l’apparecchio con cui si era presentato sprigionando una leggera nube che l’ha quasi tramortito. Da quel momento i ricordi si fanno sfumati”.
Il copione è simile a quello di molte altre truffe: il malfattore li ha convinti a prendere denaro e oro e a metterli nel freezer, perché, questa l’incredibile frottola, unico posto sicuro per evitare fenomeni di autocombustione generati dalle “sostanze tossiche” in combinazione con la filigrana delle banconote e con la superficie dei metalli preziosi.
“A posteriori mio padre racconta che si è come sentito indotto a fare ciò che, a mente lucida, mai avrebbe fatto: ha quindi messo tutti i loro averi nel freezer – racconta il figlio delle vittime-. Comprese le fedi che questo sciagurato sciacallo ha fatto loro levare dal dito, minacciando che avrebbero potuto incendiarsi. Dopodiché arraffato il malloppo, ha rubato anche il portafogli di mio padre, ha distratto mia madre e si è prontamente dileguato. Portandosi via i risparmi di una vita, le fedi, dei gioielli in oro che erano cari ricordi dei nonni e persino i documenti. Al malfattore tengo a fare sapere che il bottino era destinato alle costose cure per mia madre e il rimanente a soddisfare i bisogni primari (spesa, bollette, medicine) di due anziani coniugi”.