Le risorse ci sono, ma all’appello mancano i camici bianchi. Il problema della sanità secondo l’Assemblea Distrettuale dei Sindaci della Valchiavenna condiviso con la Comunità Montana è la carenza di medici, infermieri e personale tecnico, ma i soldi ci sono. È un problema a livello nazionale, che si ripercuote anche sulla provincia di Sondrio e sul nostro ospedale di Chiavenna. Qui la situazione si aggrava, perché i presidi periferici sono meno attrattivi rispetto a quelli presenti nelle grandi città. Allora la soluzione è chiara, proseguono i sindaci in una nota: revisione dei criteri di accesso alle facoltà universitarie e incentivi, supporti, sostegni per i medici che scelgono di lavorare in realtà come la nostra. Idee del tutto in linea con la Riforma Sanitaria, già approvata in Commissione e ora all’esame del Consiglio regionale. Si prevedono infatti borse di studio aggiuntive per incentivare la formazione dei medici di medicina generale e favorirne la permanenza nell’ambito del servizio sanitario regionale. Ancora, si dà spazio alla collaborazione più stretta con le università per orientare le scelte curriculari in base ai fabbisogni sanitari. Per l’ospedale di Chiavenna in particolare i sindaci chiedono alle aziende sanitarie e alla Regione, un pronto soccorso pienamente efficiente collegato ad un sistema di emergenza rapido, puntuale e diffuso. Un funzionamento vero, concreto, dei reparti di medicina, ortopedia e chirurgia. Per le visite poliambulatoriali – spiegano i primi cittadini - devono essere ridotti i tempi di attesa. Implementazione dei servizi di informazione e assistenza di pazienti e famigliari, i grandi assenti del periodo più buio della pandemia. Una rinnovata organizzazione della medicina del territorio attraverso l’attività di medici di base, pediatri, guardia medica. Tutte richieste condivise dalla Riforma Sanitaria proposta. “Ora bisogna che la direzione di ASST metta in pratica la volontà politica – riprende Roberto Scaramellini, presidente dell’Assemblea Distrettuale dei Sindaci della Valchiavenna – e che i tecnici che hanno la responsabilità del fare facciano”.