Un mazzo di rose rosse. Non c’è giorno che un amico o un compagno dimentichi di portare fiori freschi nel luogo dove Chiara Papini ha perso la vita. Domani, 29 ottobre, avrebbe compiuto 20 anni. Falciata sulle strisce pedonali in via XI febbraio da un 22enne lecchese, Samuele Mellace, indagato per omicidio stradale aggravato dalla fuga.
Oggi durante l’udienza preliminare in tribunale a Lecco c’erano anche i genitori di Chiara, mamma Maria e papà Gianfranco. E c’era lui Samuele, per cui il pm ha chiesto una pena di 7 anni, un mese e 10 giorni. Rito abbreviato e sentenza attesa per il 25 novembre. Prendendo la parola in aula quest'oggi l'imputato - ai domiciliari e assistito dall’avvocato Saverio Megna, - si è detto dispiaciuto per la sofferenza causata, ammettendo di aver elaborato l'accaduto solo ora che ha intrapreso un percorso in comunità.
Si era fatto una canna e aveva bevuto una birra il giorno dell’incidente. Spiegando però di essersi ubriacato solo dopo aver travolto chiara, giustificando così un tasso alcolemico ben oltre i limiti al momento in cui è stato fermato, alcune ore dopo l’investimento. Samuele non era però stato arrestato subito e ancora oggi i genitori di Chiara, spiegano di non riuscire a darsi pace per quei due giorni "da libero" trascorsi dal ragazzo, mentre loro figlia moriva dopo un’agonia durata 24 ore.