Felice di tornare anche se dovrà andare in carcere. Lei stessa aveva lanciato l’appello alcuni mesi fa per essere riportata a casa. Alice Brignoli, moglie del militante dell’Isis di origine marocchina Mohamed Koraichi, è stata arrestata in Siria, nel campo di Al-Hawl, dai carabinieri, con l'accusa di associazione a delinquere con finalità di terrorismo. Gli uomini del Ros hanno anche rintracciato i 4 figli della donna e li hanno rimpatriati.
Nel 2015 Brignoli e Koraichi, avevano lasciato Bulciago per raggiungere il Califfato, portandosi dietro i loro tre bambini: una volta in Siria, Koraichi, nei mesi scorsi morto per un’infezione, aveva partecipato direttamente alle operazioni militari dell'Isis mentre la Brignoli avrebbe ricoperto un "ruolo attivo - dice il Ros - nell'istruzione dei figli alla causa del jihad". La misura cautelare è stata emessa dal Gip di Milano su richiesta della direzione distrettuale antiterrorismo.
La donna, dice il capo del pool antiterrorismo di Milano Alberto Nobili, è "felice" di tornare in Italia, anche se andrà in carcere. "Questa è una bellissima storia italiana - aggiunge - che evidenzia anche le grandi capacità delle forze dell'ordine italiane e la forza della cooperazione internazionale". Aisha', così si faceva chiamare Alice Brignoli dopo la conversione, e suo marito Mohamed (quando sono partiti avevano rispettivamente 39 e 31 anni), secondo quanto ricostruito, avevano iniziato il percorso di radicalizzazione nel 2009, in concomitanza con la nascita del primo figlio: lei aveva cominciato a indossare il velo e a studiare l'arabo, lui si era fatto crescere la barba e sempre più spesso si faceva vedere in giro con una tunica bianca. Con il passare del tempo i due hanno tagliato i ponti con le famiglie e a febbraio del 2015 sono partiti. Prima tappa la Turchia, da dove poi hanno raggiunto la Siria. Quando è entrata nell'appartamento della figlia a Bulciago, la madre di Aisha, Fabienne, per cui la figlia è morta quel giorno, ha trovato solo un biglietto: "sono partita, non mi cercate, non torno". solo dopo molti mesi aveva ricevuto messaggi provenienti dalla Siria e la raccomandazione di convertirsi all'Islam, se voleva continuare a parlarne.
"I bambini me li hanno descritti come allegrissimi, erano veramente felici perché hanno capito che è finita l'odissea che può riprendere una vita civile e ordinaria. Hanno capito che è stato fatto loro una sorta di regalo". I piccoli, compreso l’ultimo di pochi mesi nato in Siria, saranno accuditi da una comunità di minori del Comune di Milano. Il figlio maggiore appena arrivato in Siria fu inserito nei campi di addestramento", spiega Nobili- Aveva 6 anni, ora è un ragazzino di 11. I fratellini ne hanno 9 e 7".
Alice Brignoli, nel suo stato su Whatsapp, li ritraeva in tuta mimetica e col dito puntato in cielo, verso Allah. "Ragazzini del cui futuro ci dobbiamo occupare", prosegue Nobili. Alice e Mohammed erano finiti tra i sei destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito di un blitz di Digos e Ros dell'aprile del 2016 che portò all'arresto del pugile dell’Isis, Abderrahim Moutaharrik, della moglie Salma Bencharki, e di Wafa Koraichi, sorella di Koraichi. Mohammed e Abderrahim erano cresciuti nella stessa corte a Valmadrera.
“Ora dobbiamo solo pensare ai bambini”, le parole del sindaco di Bulciago Luca Cattaneo.