Tutti parlano di green. E se Lecco le imprese agroalimentari restano il fanalino di coda, cresce invece il numero dei lavoratori nel settore. Secondo i dati diffusi dalla camera di Commercio, allo scorso 31 dicembre erano 1.276 le aziende che si occupano di coltivazioni, allevamenti e trasformazioni di alimenti e bevande. Si tratta del 5,5 per cento del totale, dato inferiore alla media regionale. Complessivamente danno lavoro a 4300 persone, il 4 per cento del totale degli occupati nel nostro territorio. L’andamento del settore non è dei migliori: negli ultimi sei anni a Lecco hanno chiuso 26 attività, con una flessione del 2 per cento, 3 delle quali fra il 2020 e il 2021. Situazione diversa per quanto riguarda la forza lavoro: fra il 2016 e il 2021, gli occupati nel settore in provincia di Lecco sono cresciuti di 913 unità, per una variazione del 26,9%. Nel solo 2021 hanno trovato lavoro in quest’ambito 176 persone.
Va forte l’export. Nel 2021 gli ordini dall’estero hanno fruttato alle aziende lariane complessivamente 697 milion idi euro. A Lecco la quota è cresciuta del 6,4 per cento rispetto al 2020 con un fatturato che ammonta a 18,4 milioni di euro in più. I “prodotti alimentari” rappresentano l’88,4% del totale dell’agroalimentare esportato, seguiti da “bevande” e “prodotti agricoli animali e della caccia” (rispettivamente 9,8% e 1,8%). Residuale è l’export dei “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (circa 2.300 Euro). Calano contestualmente le importazioni, con una flessione di 11 milioni di euro rispetto al 2020, cosa che fa aumentare la bilancia commerciale del settore. Dall’estero a Lecco si acquistano “prodotti alimentari il 59,4% dell’import agroalimentare totale, seguiti da “prodotti agricoli animali e della caccia” (36%), bevande (3,5%) e “prodotti della pesca e dell’acquacoltura” (1,1%) .