E’ aumentata l’occupazione, seppur a ritmo ridotto, anche nel secondo semestre del 2021. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’osservatorio provinciale del mercato del lavoro. Il saldo tra avviamenti e cessazioni dei rapporti di lavoro è positivo per il terzo semestre consecutivo: +409. Nei primi sei mesi del 2021 i posti di lavoro erano cresciuti di 2000 unità, nella seconda metà del 2020 di quasi 1500.
A caratterizza l’ultimo semestre dell’anno scorso è l’evidente aumento dei flussi contrattuali: le 21.800 attivazioni e le circa 21.400 cessazioni di contratto evidenziano una vivacità del mercato del lavoro locale mai mostrata nei quattro semestri precedenti. I contratti di somministrazione raggiungono il livello più alto in serie storica (più di 4.000 unità), i contratti a tempo determinato si confermano la tipologia contrattuale di gran lunga più utilizzata, mentre quelli a tempo indeterminato sono ormai stabilmente su livelli inferiori rispetto a 2 anni fa. Quasi il 30% dei nuovi contratti è part-time. Ancora più precaria l’occupazione femminile e giovanile. Tra le donne, solo il 20% degli avviamenti è a tempo indeterminato. Tra gli under 30, che rappresentano quasi la metà delle assunzioni totali, i nuovi contratti a tempo indeterminato sono solo il 13%.
“La seconda metà del 2021 è stata complessivamente positiva per il mercato del lavoro lecchese - commenta la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann - Purtroppo, la situazione internazionale al momento fa prospettare che si avvii un ulteriore periodo difficile per l’economia del nostro paese che potrebbe portare a ricadute preoccupanti sul sistema occupazionale del nostro territorio”. “L’ultimo report semestrale dell’Osservatorio - sottolinea il Consigliere delegato al Centro per l’impiego Carlo Malugani - evidenzia una situazione di dinamismo dei flussi occupazionali, in cui settori come l’industria e i servizi hanno fatto segnare performance ragguardevoli, mentre il turismo stenta ancora a riprendersi”.