Accordo raggiunto tra Italia e Svizzera sulla nuova tassazione dei frontalieri, che sostituisce e migliora i contenuti dello storico accordo risalente al 1974 e scongiura il rischio della doppia imposizione. L’entrata in vigore attende ora la ratifica di entrambi i Parlamenti. Giunge così a compimento un negoziato in corso da anni tra i due Paesi. In parallelo tra i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, il governo italiano e le associazioni dei Comuni di confine, col sostegno delle organizzazioni sindacali svizzere Unia e Ocst, è stata sottoscritta l’intesa stabilisce le condizioni per il passaggio al nuovo regime fiscale. Introdotta una clausola di salvaguardia che applica un regime transitorio, applicabile agli attuali frontalieri, dal 31 dicembre 2018 e fino alla conclusione dell’iter di recepimento con l’entrata in vigore del nuovo accordo, nell’anno successivo all’approvazione dei due Parlamenti. Il trattamento attuale viene così garantito anche a quanti stipuleranno un nuovo rapporto di lavoro in questo periodo e saranno parificati ai frontalieri attuali. . Potenziati inoltre gli strumenti di tutela in caso di disoccupazione attraverso l’innalzamento della naspi. Inoltre, spiegano i sindacati, il negoziato ha portato alla definizione di un tavolo interministeriale per la definizione dello statuto ei lavoratori frontalieri che avvierà i propri lavori entro aprile 2021. Mantenuti anche i ristorni per i Comuni nella fascia dei 20 chilometri dal confine svizzero fino al 2033, e per il futuro la garanzia strutturale di risorse in termini di trasferimenti dallo Stato con apposito fondo. Inoltre l’eventuale extragettito sarà reinvestito in progetti di sviluppo economico e sociale dei Comuni di frontiera. Il nuovo accordo è stato firmato dal viceministro all’economia e finanze Antonio Misiani. Soddisfatto il Partito democratico per il risultato: non euro in più di tasse per i frontalieri, non un euro in meno di ristorni ai Comuni, sistema speciale di detrazioni per salvaguardare il potere d’acquisto dei futuri frontalieri, commentano il segretario provinciale Michele Iannotti e il senatore PD Alessandro Alfieri. Con questo accordo, concludono, si mettono in sicurezza gli equilibri della nostra economia di frontiera, si mette fine alla tensione economica e diplomatica con la Svizzera, si mettono al sicuro il percorso lavorativo degli attuali frontalieri e i servizi erogati dai Comuni grazie al sistema dei ristorni