Eppur si muove. Alla vigilia del week-end pasquale, la campagna vaccinale in Lombardia e a Lecco tenta la svolta. Innanzi tutto, risolvendo i problemi di gestione delle prenotazioni. Da venerdì 2 aprile il portale di Poste sarà pronto e operativo, riservato ai cittadini che non rientrano nelle categorie fragili. “Una notizia molto positiva – ha commentato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana - finora abbiamo somministrato 1,6 mln di dosi e il 63% degli over 80 ha ricevuto almeno una dose, il 28% anche la seconda. Siamo confidenti che, come ci ha anticipato ieri il generale Figliuolo, presto arriverà un numero di dosi molto più ampio”. In Lombardia il vaccino si prenoterà sulla piattaforma di Poste Italiane da venerdì 2 aprile. La piattaforma di Poste è destinata ai lombardi che non rientrano nelle categorie prioritarie, ovvero over 80, soggetti fragili e personale scolastico. Sarà possibile prendere gli appuntamenti per ricevere la somministrazione del vaccino direttamente online oppure attraverso il call center, al numero 800.894.545 che risponderà dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 tranne festivi, gli sportelli bancomat di Poste e, infine, attraverso il tablet che i postini hanno in dotazione. Quanti si prenoteranno, riceveranno il vaccino al Palataurus di Lecco, nel capannone Technoprobe a Cernusco Lombardone e a Barzio presso la sede Comunità Montana Valsassina, oltre ovviamente al centro Lariofiere di Erba.
Nel frattempo hanno aperto altri centri vaccinali per concludere la vaccinazione sugli over 80. A Oggiono gli anziani oggi hanno potuto ricevere la dose al palabachelet. A Calolzio invece ha aperto l’hub presso il centro sportivo. Finita questa fase dedicata agli anziani, i centri vaccinali oggi aperti chiuderanno, scelta che i sindaci chiedono di rivedere . Nei piccoli comuni le cose sono un po’ diverse: Erve e Carenno stanno sperimentando la vaccinazione a domicilio. Il sindaco di Pescate Dante De Capitani non ha ancora ricevuto l’agognato elenco dei suoi concittadini che si sono prenotati per ricevere il vaccino per questioni di privacy. Del problema burocratico è stato interessato Fabrizio Curcio, capo dipartimento nazionale della Protezione civile