La strategia della Regione ormai è chiara. Favorire i grandi hub. A meno di un mese dalla loro individuazione, è stata rivista da Regione la programmazione dei centri vaccinali diffusi sul territorio provinciale di Lecco, riducendo il loro numero da cinque a tre centri: il Palataurus di Lecco, dove proprio ieri è iniziata la somministrazione agli over 80, la sede della Comunità Montana di Barzio per l’area della Valsassina, il capannone della Technoprobe di Cernusco per il meratese, esclusi al momento la palestra di Molteno per la Brianza oggionese e l’impianto sportivo di Mandello per l’area del lago (con le conseguenti polemiche). Per quanto riguarda i centri sospesi nei scorsi giorni per mancanza di dosi, grazie all’utilizzo del vaccino Moderna, sono stati operativi per un paio di giorni Oggiono e Calolzio. Il 7 aprile si vaccinerà a Olgiate Molgora, il 7 e l’8 (da valutare il 9) a Merate, e sempre il sette fino al massimo all’11 aprile a Casatenovo. Intanto in provincia di Lecco al 1 aprile sono stati vaccinati 15.435 over 80 (pari al 74% degli aderenti). La percentuale di vaccinati over 80 è correlata alle disponibilità del vaccino Pfizer-BioNTech, destinato a questa categoria di cittadini; purtroppo da qualche settimane le dosi ricevute non sono sufficienti a permettere la vaccinazione a pieno ritmo che il sistema organizzato sul territorio permetterebbe, spiegano ATS Brianza e ASST Lecco. In ogni caso al momento vengono sottoposti a profilassi circa 100 over 80 al giorno. E’ cominciata la vaccinazione ai soggetti “vulnerabili” che fanno riferimento alle diverse specialità cliniche dell’ASST di Lecco, nonché la programmazione delle sedute per le gravissime disabilità avendo quasi completato le somministrazioni nelle strutture e nelle residenze per disabili e centri diurni. Si sta predisponendo il Piano Vaccinale in favore delle persone con elevata fragilità o grave disabilità che vedrà il suo avvio il 15 aprile 2021. Al fine di proteggere le persone più vulnerabili dal 29 marzo 2021 è partita anche la campagna vaccinale in favore dei loro care giver. È iniziata poi l’attività vaccinale domiciliare tramite i servizi del DIFRA (Dipartimento della Fragilità) e attraverso i Medici di Medicina Generale del territorio.