La sanità lecchese al centro di due interrogazioni al Pirellone. Nel mirino il futuro del Leopoldo Mandic di Merate e i tempi d’attesa per gli interventi chirurgici al Manzoni. Sotto la lente, per quanto riguarda Lecco, la denuncia del dottor Luigi Piatti, ex primario di emodinamica, che aveva lamentato il rinvio per tre giorni dell’intervento di urgenza a cui doveva sottoporsi l’anziana suocere per la rottura di femore e omero. Gian Mario Fragomeli, consigliere del Partito democratico, ha portato il caso in Regione con una interrogazione all’assessore alla sanità Guido Bertolaso. “Un allarme-spiega Fragomeli- che
non può passare sotto silenzio, soprattutto perché arriva da una persona qualificata che al Manzoni ha lavorato per decenni. La disorganizzazione di un ospedale ha ricadute molto importanti sulla salute delle persone. Prima di fare una valutazione complessiva, però, occorrono i dati, e sono quelli che chiedo nell’interrogazione all’assessore regionale Bertolaso”. In particolare, Fragomeli chiede una statistica dei tempi di attesa in ospedale per operazioni di urgenza, dalla diagnosi all’intervento, tra gennaio e agosto 2023; il numero di accessi al Pronto Soccorso del Manzoni nei mesi di luglio e agosto 2023, suddivisi per codice di urgenza e tempi medi di attesa e il numero di pazienti dirottati ad altre strutture del territorio. Preoccupato per il futuro del mandic si dice invece Onorio Rosati, consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra e reti civiche.
“L'ospedale Leopoldo Mandic di Merate, ha visto negli ultimi anni una riduzione di posti letto e attività in sala operatoria, situazione aggravatasi anche con l’emergenza e la gestione covid-19 che, ad esempio, ha portato, dopo le dimissioni del primario, alla chiusura della Chirurgia pediatrica e, altro esempio, ha visto il relativo reparto di cura avere una media di ricoverati molto bassa- scrive nell’interrogazione-. I reparti di Ortopedia e Otorino sono stati accorpati ai posti letto della degenza comune di chirurgia e ginecologia con la perdita di altri 27 posti letto. Il Pronto Soccorso funziona in gran parte con personale medico a gettone. La mancanza di anestesisti ha ridotto di oltre il 50% le attività delle sale operatorie allungando le liste di attesa, per fare qualche esempio, serve oltre un anno di attesa per un intervento di protesi al ginocchio.
La Maternità è passata da oltre 1500 parti all'anno a meno di 500 negli ultimi tre anni mettendo a rischio il punto nascite. Dal 2015 non è nominato un Direttore di Presidio”. Rosati interroga il Presidente della Giunta Regionale e l’assessore competente per sapere se esiste una programmazione che ne preveda la chiusura o un eventuale cambio d'uso (RSA o lungodegenza”. Nelle ultime ore infine la visita del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini al Pronto Soccorso di Merate, che sottolinea invece l’efficienza delle prestazioni. “Sono rimasto positivamente sorpreso della qualità del servizio offerto. Un presidio sanitario efficiente, capace di rispondere alle necessità del territorio, nonostante tutte le difficoltà dettate dall’attuale momento di criticità nel reperire personale sanitario qualificato. Tra non molto verrà inaugurato il nuovo Pronto Soccorso dell’Ospedale Manzoni di Lecco che vedrà uno spazio più che raddoppiato”.