La Pedemontana c’è e non c’è. La lunga lingua d’asfalto che alleggerisce le arterie di Monza e Brianza passerà vicino al lecchese, ma senza benefici per il nostro territorio. Il consigliere regionale dem Gian Mario Fragomeli in Commissione territorio, infrastrutture e mobilità, è intervenuto di fronte alla delegazione dei comuni coinvolti dalla tratta “D breve”, al presidente della Provincia di Monza e Brianza, ai rappresentanti del Parco agricolo Nord Est, alla direzione regionale e ai referenti della società Concessioni autostradali lombarde. Due le questioni sollevate dal politico lecchese. La prima riguarda la tratta C, che non era argomento dell’incontro e peraltro è già in fase di esecuzione lavori. “Invito a un ragionamento, tenendo conto anche delle esigenze dei comuni lecchesi – ha detto Fragomeli - all’altezza del meratese, in particolare di Lomagna, Osnago e dei paesi limitrofi, la Pedemontana attraversa a pieno titolo il territorio senza nessuno svincolo, collegamento o passaggio. Questo significa che la nuova autostrada, in provincia di Lecco, non si sente e non arriva. Chiedo dunque di valutare la possibilità di realizzare uno svincolo che colleghi alla provinciale 342.”. Sul secondo punto il consigliere dem è tornato sul tema del giorno, la tratta D, e ha posto l’attenzione su un altro cantiere che sarà aperto a breve: il Quarto Ponte. “Porterà un transito pesante che da decenni non c’è più nel nostro territorio, e collegherà la sponda bergamasca a quella lecchese senza una viabilità idonea ad accoglierlo e a convogliarlo verso la rete principale delle tangenziali e delle autostrade – ragiona il consigliere dem –. Perciò quello della D breve è un tema di sviluppo che, ancora una volta, non può non tener conto del territorio lecchese”. Il consigliere invita, in altre parole, a una progettazione di più largo respiro e non a comparti stagni.