Alla luce delle misure emanate a livello europeo e nazionale, non ha più senso prolungare la vita del forno di Valmadrera e dunque realizzare la rete di teleriscaldamento. Ma, se si decidesse comunque di approvare il piano, questo dovrà essere alimentato da fonti rinnovabili di piccole-medie dimensioni. Questa in sintesi la posizione del Coordinamento dei circoli Legambiente della Provincia di Lecco, che ha inviato una lettera ai Sindaci sul tema.
"Il Pacchetto Economia Circolare dell’Unione Europea, recepito dall’Italia – spiega Legambiente - getta le basi per il passaggio dall’attuale modello lineare di crescita economica ad uno dove il valore dei prodotti e dei materiali si mantenga il più a lungo possibile. Il 65% degli imballaggi dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030, e non più del 10% dei rifiuti dovrà arrivare in discarica entro il 2030. Presentando il Piano industriale di Silea all’Assemblea ristretta dei Sindaci – ricordano i circoli - il Direttore D’Alema ha individuato proprio l’economia circolare come una delle linee guida con l’obiettivo di incrementare la raccolta differenziata, oggi ferma al 71%. Alla luce di tali cambiamenti – la posizione degli ambientalisti - appare non più giustificata la prescrizione regionale all’AIA, prorogata al 2032, per l’impianto di Valmadrera: lo collega infatti a una rete di teleriscaldamento che entrerebbe a regime tra qualche anno, vicino al termine previsto per la dismissione del forno che non vorremmo trovasse anche nella necessità di alimentare il teleriscaldamento un motivo per proseguire la sua attività oltre la scadenza dell’AIA. Dell’unico progetto, presentato da Varese Risorse, non si sa nulla, in particolare riguardo all’alimentazione solo da fonti rinnovabili, come indicato dall’Atto di indirizzo dei Sindaci.
Qualora si ravvisasse ancora l’opportunità di un impianto di teleriscaldamento – la proposta dei circoli di Legambiente - ci si dovrebbe orientare verso una rete a bassa temperatura, alimentata da impianti a fonti rinnovabili di piccole-medie dimensioni, quali solare termico e pompe di calore abbinate a pannelli fotovoltaici; una produzione decentrata, costituita da punti di immissione con gli utenti che, come accade nella produzione elettrica da fotovoltaico, possono essere sia produttori sia consumatori di energia termica”.