All’1.45 della notte tra domenica e lunedì Indi Gregory, la bambina inglese di otto mesi affetta da una patologia mitrocondiale giudicata inguaribile, è morta. La lunga battaglia legale dei genitori perché non fossero sospesi i trattamenti vitali si è conclusa con una sconfitta. Alla piccola era stata concessa dal nostro governo la cittadinanza italiana per consentirle di essere trasferita al Bambin Gesù di Roma. Indi si è spenta in un hospice tra le braccia della mamma. “E’ un'altra tragedia della responsabilità che va chiarita a livello universale. Bisogna stabilire a chi spetta l'ultima parola": spiega Beppino Englaro, che per 17 anni ha combattuto una battaglia legale opposta a quella dei genitori di Indi, per la sospensione della cure alla figlia Eluana, vittima di un incidente stradale nel 1992. "Sia chiaro - aggiunge Englaro - non voglio insegnare niente a nessuno ma il mondo intero dovrebbe chiarire queste c
ose una volta per tutte e per tutti, e casi come questo non dovrebbero esistere. Ma so che è utopia pura". Englaro ricorda che i casi di Indi ed Eluana "sono completamente diversi perché per Eluana si trattava di far valere un diritto costituzionale contro il quale si opponeva il clima culturale dell'epoca, con ostacoli che arrivarono anche da presidenti del Consiglio e della Regione".
La domanda, spiega, "è sempre la stessa: a chi tocca decidere? Bisogna stabilirlo e, una volta stabilito, non ci saranno più discussioni di questo tipo perché se ne prenderà solo atto. Purtroppo so che non succederà mai - conclude amaro - è il tema universale della vita e della morte, una questione di diritto umano universale che continua a riproporsi anche dopo tanti anni".
"Esprimiamo una forte amarezza e sdegno per quanto avvenuto, e ci stringiamo attorno al dolore della famiglia Gregory, per la morte della piccola Indi- commenta il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini-. In Inghilterra ha prevalso il male e la perfidia umana, anche questa volta, come nel caso di Charlie Gard. Non solo uomini che dovrebbero portare giustizia e cure, hanno strappato la vita ad una creatura inerme, ma lo hanno fatto contro la volontà dei suoi genitori, senza nemmeno consentire loro di portarla in casa propria. Indi era diventata una cittadina italiana a tutti gli effetti, quindi ora potrebbe profilarsi anche uno scontro di natura diplomatica e giuridica tra Italia e Regno Unito.
I cittadini lombardi, a prescindere dalle legittime opinioni di ciascuno, guardano con orrore a quanto è successo. Per questo, se ci dovesse essere un processo in Italia, chiederò a Regione Lombardia di costituirsi parte civile. Mi chiedo cosa dovremo aspettarci per il futuro, quando un giudice ed un medico decideranno arbitrariamente che per vivere dignitosamente, un anziano sarà troppo anziano, un disabile troppo disabile ed un malato troppo malato”.