Ha saldato il suo debito con la giustizia. Roberto Formigoni, 76 anni, ha scontato la condanna a 5 anni e 10 mesi per corruzione per la vicenda Maugeri-San Raffaele. L’ex governatore della Regione Lombardia da ieri, 12 novembre, è un uomo completamente libero, dopo 5 mesi nel carcere di Bollate, poi gli arresti domiciliari e l'affidamento in prova ai servizi sociali. "Una domenica come le altre- le sue parole al telefono-. Sono andato a pranzo con alcuni amici, poi ho trascorso la serata in casa.
Nel pomeriggio ho seguito la partita del Lecco, grande vittoria contro il Parma. Sto bene, la salute non mi preoccupa, semmai il lavoro. Mi hanno pignorato il 50% della pensione, nonostante per legge non si possa trattenere più del 20%. Hanno sequestrato anche le quote di alcuni appartamenti che ho in comproprietà con mio fratello e mia sorella a Lecco. Faccio piccole consulenze e volontariato, come ho sempre fatto, ma non è facile. Mi hanno lasciato in braghe di tele, sto facendo ricorsi su ricorsi”. Cinque mesi di carcere. “Con una legge applicata in modo retroattivo- prosegue Formigoni-. Anche questo incostituzionale. Ho pagato una condanna ingiusta frutto di un processo politico”. E proprio la politica resta la sua più grande passione.
“Mi fermano per strada, mi chiedono di candidarmi- conclude l’ex parlamentare per sei volte e governatore lombardo fino al 2013-. Ho ricevuto richieste da leader del centrodestra: io resto un popolare cattolico. Ma su una mia candidatura alle europee non deciderò né entro fine mese né entro fine anno. Ho tempo fino a marzo e aprile. Voglio studiare, prepararmi, approfondire le tematiche economiche, fiscali, internazionali. Mi confronterò, ascolterò e poi deciderò". L'orizzonte è quello di giugno per le Europee.