“L'istruzione universitaria da diritto costituzionalmente garantito assomiglia sempre più a un privilegio”. Sono le parole dello studente meratese Pedro Bossi Nunez, che da tre settimane dorme fuori dal Politecnico di Milano.
Eleonora Lavelli, coordinatrice di Azione in provincia di Lecco, in visita alle oltre 50 tende fuori da piazzale Leonardo, si fa portavoce delle parole del giovane di Merate iscritto a ingegneria spaziale.
Fa il pendolare Pedro, ma vuole essere solidale con chi – dice – “è meno fortunato di me”. “E’ buffo ritenersi fortunati – riprende - a dovere uscire di casa alle cinque e quaranta per fare un esame alle otto del mattino, ma conoscere la situazione di chi proviene da posti più lontani mi ha fatto mettere le cose in prospettiva: vivere a Milano da studente fuori sede è purtroppo appannaggio di pochi: 630 euro al mese - affitto medio per una singola in un appartamento condiviso - sono un sacrificio che non tutte le famiglie si possono permettere. Non è dunque un caso se nel nostro paese solo trenta studenti universitari su cento non vivono con i genitori, cifra che impallidisce al confronto con la media europea, che si attesta all'83%.” Con Pedro non ci sono solo studenti, ma anche lavoratori. “Questo dimostra – scrive ancora - quanto la crisi abitativa intersechi molte problematiche diverse, dai salari al diritto allo studio, dalla denatalità all'impoverimento del tessuto sociale. Quindi – conclude - noi stiamo nelle nostre tende, aspettando risposte concrete da chi ha il potere di cambiare le cose".
“Credo che le parole di Pedro – commenta la Lavelli – testimonino come una protesta non urlata ma fattiva da parte degli studenti si è resa necessaria per mettere luce su un problema tanto complesso quanto di rilievo.”