Erano attrezzati, ma per fare il barbecue. Non certo per arrivare in cima alla montagna nel cuore della notte con neve e ghiaccio. Nello zaino birre e salamelle, ai piedi scarpe da tennis. Salvi solo grazie ai soccorritori che hanno lavorato più di cinque ore per riportarli a valle. Avventura a lieto fine per cinque ventenni milanesi, di origini filippine, recuperati all’alba sulla vetta del monte Due Mani. Erano arrivati domenica sera da Milano in treno.
Da qui a piedi fino a Ballabio. Volevano raggiungere il bivacco Locatelli, sul Due Mani, e passare lì la notte ma hanno perso il sentiero e sono rimasti bloccati in cresta, a circa 150 metri dalla cima, a 1500 metri di altitudine, in un punto molto impervio, con salti e roccette e anche con neve e ghiaccio. Lunedì mattina all’alba si sono resi conto che da soli non ce l’avrebbero mai fatta a scendere e hanno chiesto aiuto. In azione tre squadre del Soccorso alpino, stazione di Lecco della XIX delegazione Lariana, insieme ai vigili del fuoco.
I soccorritori li hanno messi in sicurezza e hanno fornito abbigliamento e attrezzatura adeguati, coperte termiche e bevande calde. Infreddoliti e stanchi, ma illesi, anche se uno di loro ha riportato un principio di ipotermia: un medico del Soccorso alpino è rimasto in contatto telefonico costante per monitorare le condizioni di salute. In volo da Como si è alzato anche l’elicottero di Areu, che ha effettuato un tentativo per raggiungerli ma le condizioni meteorologiche non lo consentivano, in quota nebbia, neve e pioggia.
“In montagna le condizioni ambientali richiedono la massima attenzione- l’appello del Soccorso alpino-, prima di qualsiasi escursione è meglio chiedersi se si conosce abbastanza il posto, se si è in grado di compierla, se è il momento giusto e il tempo lo consente. Inoltre mai sottovalutare l’importanza dell’abbigliamento, delle calzature e di tutto l’equipaggiamento che può servire per affrontare le ore all’aperto, magari anche di notte, in seguito a qualche imprevisto. Pensarci prima significa salvarsi la vita”.