Poche ore prima della morte aveva scritto una lettera alla mamma e alle sorelle raccontando di stare lentamente uscendo dalla situazione difficile, pronto a tornare a una nuova vita. Parole in contrasto con il gesto che avrebbe messo a segno qualche giorno dopo quando con un lenzuolo legato a un letto a castello del carcere di Como si è tolto la vita.
E' stato rinvenuto senza vita nella cella del penitenziario Bassone di Como, dove si trovava detenuto da qualche settimana. Vittima un 23enne, di origini pakistane, residente con la mamma e due sorelle a Cesana Brianza. La salma è già stata rimpatriata in Pakistan per la sepoltura.
Sul 23enne gravava una pena di due anni e quattro mesi per rapina e furto aggravati che stava finendo di scontare, a seguito delle indagini effettuate dai carabinieri di Valmadrera avviate nell'estate 2018, quando un minore era rimasto vittima di un'aggressione sfociata in rapina a Malgrate. i militari lo avevano rintracciato e arrestato, scoprendo presso la sua abitazione anche un ciclomotore rubato a Malgrate.
Affidato ad una comunità di Castione della Presolana, in provincia di Bergamo, a Ferragosto se ne era allontanato, presentandosi spontaneamente in carcere a Pescarenico. Da lì il trasferimento al Bassone dove un mese più tardi è deceduto. Una morte che resta senza un perchè e che ha lasciato sgomenta l'intera famiglia. Proprio per queste ragioni e per non lasciare alcun dubbio sulle circostanze nelle quali è avvenuto il decesso, la Procura di Como ha aperto un fascicolo e disposto l'autopsia di cui si attendono gli esiti