Cinque amici. Con il treno sono arrivati a Lecco da Cinisello Balsamo. Una giornata di sole, con temperature più alte della media stagionale, ma con violente raffiche di vento a sferzare il lago. In due si sono tuffati dalla piattaforma all’altezza di Caviate, a Lecco. Uno non è più riemerso. Sono disperate le condizioni di un ragazzino di 13 anni di origini magrebine.
Il dramma si è consumato venerdì, all’ora di pranzo. Il primo a intervenire è stato un vigile del fuoco, fuori servizio: stava camminando sul lungolago quando ha sentito le grida disperate degli adolescenti. Pochi minuti e sono arrivati i pompieri, la squadra nautica, con il personale per il soccorso acquatico, i sommozzatori, poliziotti e ambulanze. Sotto lo sguardo degli automobilisti paralizzati nel traffico di un venerdì nero, le operazioni per trovare l’adolescente sono proseguite a lungo.
Intorno alle 14 i sub hanno individuato il corpo a otto metri di profondità, poco distante dalla piattaforma da cui si era tuffato. Il 13enne è stato portato sulla riva e rianimato a lungo a bordo strada. Quindi la corsa disperata all’ospedale di Lecco dove i medici stanno disperatamente tentando di salvargli la vita. Ricoverato in rianimazione e sottoposto a Ecmo, l’ossigenazione extracorporea, è in condizioni disperate. A pochi metri di distanza lo scorso 19 luglio aveva perso la vita Aboubacar Darboe, 18 anni del Gambia, annegato nel lago.