Mostrava con orgoglio e passione le straordinarie sculture realizzate da suo padre, Giuseppe Mozzanica. Un patrimonio tanto bello quanto ancora poco conosciuto. E non di rado offriva una tazza di tè ai visitatori della Gipsoteca di Merate, nella casa di famiglia, proprio affianco al museo, per raccontare aneddoti sul grande artista, ma anche sulle sue di imprese, lui che di arte non era mai stato appassionato, ma aveva raggiunto altre vette, diventando un alpinista e una guida di primo livello.
E’ scomparso pochi giorni fa Ivo Mozzanica, 74 anni. Se l’è portato via il Covid, in un letto dell’Ospedale Sant’Anna di Como, lontano purtroppo dagli affetti più cari, la moglie Mariangela, i figli Aldo e Lia, il fratello Dario e la sorella Angela, i nipotini. “Lo vogliamo ricordare così, sorridente, all’interno della Gipsoteca, immerso tra le opere del padre – il pensiero della Fondazione Giuseppe Mozzanica, di cui Ivo era presidente - Lo ringraziamo per il lavoro svolto con passione e generosità. Ci impegniamo a coltivare la propria missione con nuovo impegno, anche in ricordo di Ivo”.
Cordoglio anche dalla Provincia e dal Sistema Museale Lecchese, che ne ricordano la disponibilità, la gentilezza, la serenità e l’apporto costruttivo, oltre alle sue grandi doti di alpinista e di guida. Proprio dal mondo della montagna, tantissimi i messaggi di cordoglio. Aveva aperto 150 via in Italia e all’estero. Suoi sono alcuni gli itinerari più belli del Lario, nella Tramezzina, nella Mesolcina, nell’Alto Lago, in alta val Gerola. Indimenticabile l’impresa in Kurdistan, sui monti della Cappadocia con il cugino Peppino Ciresa, della quale proprio quest’anno cadeva il 50esimo anniversario. Ma era stato anche tra i primi a portare l’alpinismo in Sardegna, aprendo vie sulle scogliere di Santa Teresa Gallura. Mancherà a quelle rocce, mancherà a quei gessi, meravigliosi ed eterni, come il ricordo di Ivo Mozzanica nella testa e nel cuore di chi lo ha conosciuto.