Vivi solo grazie all’intervento dei pompieri. A poche ore dall’operazione di soccorso per trarre in salvo quattro canoisti travolti dal flusso della corrente dopo essersi avvicinati troppo alla diga di Olginate, le immagini sono da brivido. E’ accaduto giovedì pomeriggio, intorno alle 17.30. Moglie e marito, residenti nel calolziese, un’altra donna e l’istruttrice, tra i 50 e i 60 anni.
Stanno tutti bene, ma il lieto fine non era scontato. Sono stati attimi terribili. Partiti da Vercurago, gli allievi stavano pagaiando nel bacino del lago di Garlate. Poi la corrente e la caduta in acqua. Marito e moglie sono finiti sotto le paratoie della diga, in questi giorni parzialmente aperta a causa del guasto di due sbarramenti, e sono stati riportati a riva più a valle da una squadra dei vigili del fuoco arrivata da terra. Più critica la situazione per le due donne, che dopo il ribaltamento della canoa, sono rimaste aggrappate al cavo metallico al quale sono agganciate le boe di segnalazione che delimitano lo sbarramento artificiale.
I pompieri le hanno raggiunte con un mezzo nautico. Sul posto anche l’elicottero, con i sommozzatori dei vigili del fuoco che si sono calati con il verricello da un’altezza di 230 piedi. Le hanno agganciate consentendo ai colleghi di trascinarle sul gommone e riportare a riva. Stremate, sotto choc e con un principio di ipotermia, ma non in pericolo di vita.