Forse non tutti sanno che esiste un percorso che dall'Irlanda del Nord giunge fino a Bobbio, comune in provincia di Piacenza, passando per il territorio lecchese. Si tratta del Cammino di San Colombano che prende il nome dall'abate irlandese che nel 591, insieme a 12 discepoli, intraprese un lungo viaggio che dalla sua terra lo portò fino in Italia. Un cammino durato trent'anni durante il quale San Colombano fondò comunità e monasteri, attraversando Irlanda, Gran Bretagna, Francia, Germania, Svizzera, Austria e Italia.
L'itinerario italiano, lungo 300 km, parte da Chiavenna, costeggia il lato orientale del lago di Como e prosegue fino a Lecco, incrociando una parte del Sentiero del Viandante. Attraversato quindi il ponte Azzoni Visconti a Lecco, il cammino riprende da Pescate, seguendo le correnti del fiume Adda fino a Cassano d'Adda. Da qui l'itinerario verso Milano dove San Colombano incontrò i governanti Longobardi che lo indirizzano a Bobbio, piccola cittadina situata all’estremità settentrionale degli Appennini, dove l'abate fondò la sua ultima Abbazzia e morì nel 615.
Nel 2014 si è costituita l'Associazione Europea del Cammino di San Colombano con lo scopo di promuovere e valorizzare l'itinerario. E proprio questo è quello che stanno facendo gli Amici del Cammino di San Colombano di Vaprio d'Adda, comune dove sorge una chiesa dedicata all'abate. I volontari hanno tracciato il sentiero da Lecco a Cassano d'Adda e hanno ottenuto i finanziamenti dall'ente Parco Adda Nord per posare i cartelli segnaletici. 27 in totale, alcuni già posizionati tra Lecco e Olginate e altri che verranno posti nei prossimi week-end.
"Sono molto contento che il Parco Adda Nord abbia subito appoggiato la nostra iniziativa – spiega Andrea Beretta presidente dell'associazione – perchè rispecchia il pensiero di San Colombano, ovvero quello di creare un cammino che unisca percorsi già esistenti. San Colombano è stato una delle figure più influenti della sua epoca; il primo a parlare di un concetto di comunità europea in una lettera, ben 1400 anni fa. Proprio per questo è definito il Santo Patrono d’Europa e noi volontari siamo felici di poter valorizzare i luoghi da lui percorsi".