Ci vorranno anni per superare la crisi economica innescata dalla pandemia, anche se non mancano i dati incoraggianti. Numeri che emergono nell’analisi dell’impiego degli ammortizzatori sociali nelle province di Lecco e Como dalla Uil del Lario. Il sindacato ha confrontato le ore di cassa chieste dalle aziende nei i mesi di gennaio e febbraio a un anno di distanza. Un dato significativo, perché nel primo bimestre 2020 non era ancora esplosa la pandemia.
Innanzi tutto, a febbraio di quest’anno in provincia di Lecco le ore di ammortizzatori sociali si sono ridotte del 51% per cento rispetto al mese precedente e del 30 per cento rispetto all’anno scorso. Se si considerano invece i due mesi nel complesso, in dodici mesi la differenza complessiva di ore di cassa integrazione richiesta segna un aumento del 95%. Focalizzando l’analisi sul settore metalmeccanico, invece, le ore di ammortizzatori sociali impiegate dalle aziende lecchesi del comparto segnano una contrazione del 12 per cento.
Complessivamente, nel primo bimestre 2020 i lavoratori lecchesi che usufruivano degli ammortizzatori sociali erano 1.877, tutti nell’industria salvo 24 nell’edilizia. Nessuno nei comparti del commercio e dei servizi. A dodici mesi di distanza, il numero complessivo è raddoppiato, con una crescita di mille unità nell’industria e di oltre 700 nel commercio.
Il quadro è però parziale. “Importante – spiega Salvatore Monteduro, segretario generale della Uil del Lario - è il ruolo che sta giocando la cassa in deroga, uno strumento che copre una platea di lavoratori/lavoratrici per i quali non è previsto un ammortizzatore ordinario, ai quali bisognerà dare una risposta strutturale attraverso la riforma degli
Ammortizzatori. Oltre alla proroga del blocco dei licenziamenti – prosegue monteduro - è necessario rilanciare la ripresa economica e quindi l’occupazione dando concretezza al Piano nazionale di ripresa e resilienza. In tal senso, buono il lavoro che si sta realizzando ai tavoli della competitività di Como e Lecco per definire infrastrutture importanti per uno sviluppo sostenibile dei nostri territori”.