La guerra in Ucraina e il rincaro delle materie prime incombono sulle aziende lecchesi, ma, al meno per ora, non hanno impatti diretti sull’occupazione. Secondo l’ultimo rapporto della camera di commercio di Lecco e Como le imprese della nostra provincia nel secondo trimestre 2022 hanno intenzione di assumere 6.220 persone. Un dato stabile rispetto al trimestre precedente e in crescita del 16,5 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma ancora inferiore di mille unità rispetto al periodo pre Covid.
A indicare la via non è il manifatturiero. Il calo nel settore industriale a Lecco è del dieci percento, vale a dire 320 contratti in meno. In questa flessione pesa molto anche l’edilizia. La crescita delle assunzioni si concentra nel terziario – vale a dire servizi e turismo - con mille addetti in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Dalla quantità alla qualità. Scendono i contratti a tempo indeterminato, anche se Lecco dietro Milano è la provincia in Lombardia nella quale se ne firmano di più. Nel settore manifatturiero è di questa tipologia uno su due, nelle costruzioni uno su tre. Nei servizi alla persona e nel turismo uno su cinque e uno su sei. Solo una nuova assunzione su 10 riguarda personale laureato, quota che pone la nostra provincia al nono posto fra le 12 lombarde. Per un nuovo contratto su tre è previsto il semplice assolvimento dell’obbligo scolastico. Ad aprile sono state assunte figure a media e bassa specializzazione come operai, cuochi camerieri e personale per i servizi di pulizia. Calano le opportunità per gli under 29, sebbene le aziende lecchesi segnalino difficoltà di reperimento di risorse qualificate in tutti i settori con la sola eccezione dell’area commerciale e delle vendite.