“E' inaccettabile che il Sindacato non rispetti gli accordi presi”. E’ dura la presa di posizione di Walter Fontana, presidente di Fontana Group, in seguito allo sciopero indetto dai sindacati. “Fintanto che i risultati portano ai valori desiderati va tutto bene, quando si tratta di vedersi riconoscere meno, a seguito di risultati oggettivi e matematici, basati su parametri condivisi e firmati da tutte le parti allora gli accordi non valgono più" commenta Fontana.
L’azienda spiega come, a fronte di un premio di risultato 2020 massimo di 1560 euro stabilito dagli accordi sindacali, ai lavoratori ne siano stati offerti 360 lordi, oltre a 300 netti, per un totale di 810 euro lordi, questo nonostante gli impatti della pandemia sul settore automobilistico. La richiesta del premio per intero avanzata dai sindacati è, secondo il presidente del Gruppo "una pretesa illegittima, il premio di risultato non è una quattordicesima mensilità dovuta a prescindere, ma un valore parametrizzato a degli indicatori numerici che – dice Walter Fontana - in un anno come il 2020 sfido qualunque azienda del ns settore ad aver raggiunto”. Sommando i diversi premi, dice l’azienda, i sabati lavorativi remunerati e gli straordinari, i lavoratori hanno potuto portare a casa oltre 2-3 mensilità rispetto alla RAL fissa. “Questo atteggiamento è irrispettoso verso l'Azienda, i Colleghi e verso i Lavoratori di altri settori che in questo difficile anno hanno vissuto di cassa integrazione e ora rischiano addirittura di perdere il posto di lavoro – prosegue Fontana - Il Sindacato e i pochi lavoratori che hanno aderito allo sciopero di oggi (adesione del 34%) dimenticano forse che abbiamo degli impegni di consegna verso i nostri Clienti che rischiano di non essere rispettati e a quel punto tutti ne pagheranno le conseguenze”.
Si unisce a sostegno delle parole dell'imprenditore anche Giulio Sirtori, Direttore di Confindustria Lecco-Sondrio: “Amareggiano gli atteggiamenti di chi, in un momento come questo, dimostra di non saper guardare con senso di responsabilità alla situazione nel suo complesso – afferma Sirtori - andando ad aggiungere criticità a quelle determinate dal contesto economico, nazionale e internazionale, particolarmente delicato”.