Sale la curva dei contagi, crolla la produzione. I dati relativi ai primi mesi dell’anno, indicano un meno 19,8% e arrivano proprio alla vigilia di possibili nuove misure restrittive. Sono stati diffusi oggi infatti i risultati dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica.
Dalla rilevazione condotta presso le imprese del settore a livello nazionale, emergono evidenti i segni lasciati sull’economia italiana dal diffondersi della pandemia e dall’impatto del lockdown sulle imprese. L’attività produttiva italiana nei primi otto mesi dell’anno risulta diminuita del 15,4% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente, mentre le aziende metalmeccaniche che hanno subito in misura maggiore il lockdown nello stesso arco temporale (gennaio-agosto 2020) hanno registrato una contrazione della loro attività mediamente pari al 19,8%.
Il forte calo dell’attività metalmeccanica è stato determinato, oltre che dalla caduta della domanda interna, anche da una contrazione della componente estera, con una riduzione media dei valori del fatturato esportato pari al 16,7% mentre le importazioni sono diminuite del 19,3%.
“Dati analoghi anche sui nostri territorio- sottolinea il Presidente della Categoria Merceologica Metalmeccanico di Confindustria Lecco e Sondrio, Giacomo Riva- Purtroppo non si prevede neppure una completa ripresa a breve, poiché i segnali positivi che pur ci sono stati in questi mesi non potranno portare al pieno recupero entro la fine dell’anno.
“Guardando al futuro molto dipenderà anche da come si evolverà il quadro dell’emergenza sanitaria nei prossimi mesi. Quello che è certo è che le imprese continueranno con lo spirito di sempre impegnandosi a restare competitive sul mercato e a tutelare la salute dei lavoratori, adottando tutte le necessarie misure di sicurezza.
Ma perché il Paese possa riprendersi le imprese devono diventare una priorità per il Governo, dal quale auspichiamo arrivino adeguate misure per il rilancio del sistema produttivo”. “Di questa crisi durissima – conclude Riva - si dove tenere conto anche nell’ambito del confronto fra le parti sociali per il rinnovo del Contratto nazionale del settore metalmeccanico. Un contratto che fornisca tutele ai lavoratori, ma che sia sostenibile per le imprese, e con cui vogliamo estendere il più possibile la contrattazione aziendale e l’accesso a benefici come l’assistenza sanitaria integrativa e i flexible benefit”.