La pandemia prima, la crisi innescata dalla guerra poi. Ma a Lecco un lavoro lo si trova sempre. L’annuale indagine istat sulle forze lavoro pone la nostra provincia al secondo posto in Italia e al primo in Lombardia per minor tasso di disoccupazione della popolazione. Un valore che si attesta al 5,5 per cento. Meglio di noi solo Belluno con il 2,8%.
Secondo i dati, sono circa 4mila i lecchesi in cerca di un lavoro, valore più che dimezzato rispetto al 2021. Al contrario, sono 143mila i residenti che lavorano: si tratta in prevalenza di uomini – 81mila contro 62mila donne - la maggior parte dei quali nei servizi, oltre 66mila. L’industria da lavoro a 52mila persone, il commercio a 18mila e le costruzioni a 7mila. In prevalenza sono i lavoratori dipendenti. Autonomi e liberi professionisti sono 27mila.
“I dati rilevati dall’Istat – dichiara Alessandra Hofamann, presidente della Provincia di Lecco - ci forniscono un’immagine in salute del sistema occupazionale, che fa ben sperare per il futuro; l’economia ha ripreso a trainare, ma dobbiamo sempre mantenere alta l’attenzione. Abbiamo davanti a noi la grande sfida di includere ancora più persone dal punto di vista lavorativo, agendo sulla fascia degli inattivi e incrementando il tasso di occupazione”. “La Provincia di Lecco – aggiunge Carlo Malugani, consigliere delegato ai centri per l’impiego - sta lavorando in sinergia con gli stakeholder del territorio per rendere sempre più efficiente e inclusivo il nostro mercato del lavoro. È necessario e urgente ridurre il disallineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro, perché è troppo elevato il numero di figure professionali che risulta di difficile reperimento”. La vetta della classifica non è poi così lontana.