Con la “fase 2” riparte anche la campagna elettorale per le comunali di Lecco. In vista della fine seppur graduale della quarantena e l’emanazione da parte del Governo del decreto con cui viene indicato il termine del 15 settembre come prima data utile per lo svolgimento delle votazioni, i candidati sindaci Peppino Ciresa, centrodestra, Silvio Fumagalli, Movimento Cinque Stelle, e Corrado Valsecchi, Appello per Lecco, hanno concordato, unitamente alle liste che li sostengono, di porre fine a partire dal 4 maggio al periodo concordato per la sospensione delle attività elettorali promozionali online e cartacee e delle dichiarazioni pubbliche inerenti le elezioni comunali.
I candidati e le rispettive liste riconoscono il fair play dei propri avversari: osservata da tutti e tre la "tregua elettorale" voluta nel rispetto dell'emergenza sanitaria e delle vittime del Covid-19. Convogliate energie e disponibilità a rendersi utili ad attività di volontariato funzionali ad affrontare la grave crisi che ha investito la città e l'intero Paese.
“Ora la decisione di ripartire – spiegano Ciresa, Fumagalli e Valsecchi - si rende necessaria affinché tutti i candidati in campo della prossima competizione elettorale possano completare e presentare il proprio contributo programmatico per lo sviluppo delle politiche necessarie ad affrontare le prossime sfide che attendono i lecchesi nel nuovo contesto post emergenziale”.
I tre candidati, consapevoli dell'incertezza e inquietudine con cui molte famiglie lecchesi entreranno in questa fase, ritengono indispensabile che l’opinione pubblica lecchese abbia l’opportunità di poter ascoltare le proposte dei candidati per amministrare Lecco nei prossimi cinque anni. “A tutti i cittadini – concludono - chiediamo di continuare a dedicare la massima attenzione alle misure e protocolli di prevenzione finalizzate al contenimento del virus Covid 19 come indicato dalle autorità preposte”. Non si è mai fermata invece, pur proseguendo solo online, la campagna elettorale del candidato del centrosinistra Mauro Gattinoni, che non aveva aderito alla moratoria.