Ha frantumato il record precedente di Thomas Ladurner che nel 2012 è arrivato a Calais in 11 ore e 4 minuti. Lui, il lecchese Andrea Oriana, 47 anni, già campione dei 200 delfino, quindici titoli iridati, olimpionico ad Atlanta ’96, ha attraversato la Manica a nuoto in 10 ore e 19 minuti aggiudicandosi il record italiano e portandosi a casa un successo che inseguiva da tre anni.
Due anni fa era stato costretto a rinunciare a quattro chilometri dall’arrivo, lo scorso anno le condizioni del mare proibitive non gli avevano nemmeno consentito di partire. Questa notte c’è l’ha fatta. Partito da Dover con il buio, poco dopo mezzogiorno ha raggiunto la Francia: 38 chilometri di bracciate e sacrifici.
Un riscatto per lui, qualche anno fa coinvolto in un’inchiesta sul doping da cui era uscito completamente pulito, archiviata la sua posizione dal giudice delle indagini preliminari, su richiesta dello stesso pm, che però gli aveva impedito di tornare a competere ad alti livelli. Questa estate non ha mai mollato: la traversata da Lecco a Colico, prima diurna, poi in notturna, l’allenamento nei laghi alpini per abituarsi alle temperature più rigide. Ora il successo: settimo italiano in 150 anni, tra questi il caimano del lario Leo Callone, ad attraversare la manica. “Le ultime bracciate sono state le più difficili, vedevo la costa ma non arrivava mai. Ce l’ho fatta. Questa volta sono passato in cassa e ho riscosso”, le sue parole appena toccato il suolo francese.