Il Lecco è stato ammesso in Serie B. Il consiglio federale, presa visione dei pareri di Covisoc e Commissione infrastrutture, ha deciso di accettare l'iscrizione dei blucelesti e respingere invece i ricorsi di Reggina e Siena.
Accettate all’unanimità le motivazioni difensive del club, che aveva visto respingere la propria iscrizione in Serie B per l’arrivo in ritardo di una PEC con il via libera di Prefettura e Questura di Padova per l’utilizzo temporaneo dello stadio Euganeo, in attesa dei lavori di adeguamento del Rigamonti-Ceppi.
Il Lecco sosteneva che, con la promozione conquistata il 18 giugno nella sfida playoff contro il Foggia, non avesse avuto il tempo materiale per fornire l’intera documentazione entro i termini per l’iscrizione, la mezzanotte del 20 giugno. La Commissione criteri infrastrutturali ha accolto le istanze e dato ieri parere positivo, ratificato in mattinata dal Consiglio federale.
Niente da fare per la Reggina, al suo posto sarà riammesso il Brescia. Ora i calabresi potranno presentare nuovo ricorso, questa volta al Collegio di Garanzia del Coni, come pure il Perugia (seconda delle retrocesse) che aveva presentato diffida alla Federazione contro l’ammissione del Lecco in B.
Ma il Lecco non teme ripercussioni. "Gli altri possono fare quello che vogliono – ha dichiarato alla stampa il patron Paolo Di Nunno - noi ora siamo dentro e nessuno ci toglierà la categoria: al massimo faranno una Serie B a 21. La B l'abbiamo conquistata sul campo, nessuno ci ha regalato niente, e oggi è solo stata fatta giustizia"
Sull’ammissione del Lecco in B si è espresso anche il presidente della FIGC Gabriele Gravina: “Il problema delle infrastrutture non sempre dipende dal soggetto interessato -ha sottolineato - ci sono degli impedimenti oggettivi legati a problematiche di natura burocratica. Tutto questo richiede un approfondimento complessivo”.