A parole tutti con il Lecco. Nei fatti però, saranno il TAR e il Consiglio di Stato a decidere se la società bluceleste giocherà, come meritato sul campo, la serie B. Oppure se sarà clamorosamente esclusa, a causa dell’ormai nota PEC arrivata con qualche giorno di ritardo, e di fatto condannata a sparire dal calcio. Il Consiglio Federale della FIGC ha stabilito l’ordine dei ripescaggi: se Lecco e Reggina non saranno ammesse alla serie cadetta, al loro posto subentreranno Brescia e Perugia. La Federazione si schiera con la società di via Don Pozzi. La FIGC sarà al fianco del Lecco nel ricorso al TAR contro l’inattesa decisione del Collegio di Garanzia del CONI, che ha bocciato la riammissione del Lecco decisa dalla stessa Federazione, accogliendo la richiesta del Perugia. L’udienza è fissata per mercoledì 2 agosto. Dopo il presidente della FIGC Gravina, anche il numero uno della Lega B Balata sposa la causa bluceleste, rivelando un particolare inedito. La prima scadenza per la presentazione dei documenti per lo stadio era fissata per il 15 giugno, addirittura 3 giorni prima della finale di ritorno dei playoff.
Ma né la Federazione né la Lega intendono cambiare il format a 20 squadre. Il via libera a un campionato in sovrannumero, a 21 o a 22, avrebbe dato subito al Lecco l’accesso alla B, ma forse aperto la strada a nuovi ricorsi. Il destino dei blucelesti è dunque ora nelle mani del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. Ma non è finita: poi bisognerà attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato, previsto addirittura per fine agosto, a campionato in teoria già iniziato da una decina di giorni. Permane comunque l’ottimismo in casa bluceleste: nonostante l’incertezza la società sta continuando a effettuare i lavori allo stadio. In corso in questi giorni la sostituzione dell’impianto di illuminazione.