C’è Agnese, nome di fantasia, che subiva violenza dall’ex e che ha deciso di sporgere denuncia e di affidarsi al personale specializzato della stanza dell’ascolto che l’ha accompagnata al centro idoneo per il suo caso. A distanza di 4 mesi, scrive in una lettera rivolta a chi l’ha aiutata, “ho ricominciato a uscire di casa e a lavorare”. E poi c’è Michele, 20 anni, che in Questura ha denunciato un’estorsione e che si è rivolto alla stanza dell’ascolto perché aveva perso fiducia e sicurezza. Due casi che ben rappresentano l’efficacia dello sportello di ascolto allestito lo scorso gennaio presso l’Ufficio denunce della Questura di Monza e della Brianza. Un servizio avviato in via sperimentale e oggi sottoscritto con la firma di un protocollo dal sindaco Paolo Pilotto e dal questore Marco Odorisio. Ad accogliere le vittime di reato un’equipe integrata di assistenti sociali, mediatori e educatori del Comune.