È stata rinviata al 18 ottobre l’udienza preliminare, davanti al gup di Roma, del procedimento sulla morte dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci avvenuta in Congo più di due anni fa. Al centro della questione, l’immunità diplomatica sollevata dai due funzionari del Programma alimentare mondiale Rocco Leone e Mansour Rwagaza, accusati di omicidio colposo per una catena di omissioni avvenute il giorno dell’attacco. Intanto, anche la famiglia Iacovacci, come fatto da quella di Attanasio, ha deciso di ritirare la costituzione di parte civile spiegando di avere ottenuto un risarcimento da parte del PAM. Ma resta ancora lontano il raggiungimento della verità sulle uccisioni di Attanasio, Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo, con il Governo italiano che aveva già deciso di non costituirsi come parte civile nel processo. E per impedire che la luce sulla vicenda si spenga, la Rete Limbiate, composta da 17 realtà associative nazionali e del territorio, si è riunita nella serata di mercoledì davanti alla sede della polizia locale del comune brianzolo per ribadire la propria volontà di trovare giustizia per le vittime.