Lavoro nero, sanzioni da capogiro. Proseguono i controlli del comando provinciale della Guardia di Finanza di Monza mirati al contrasto del sommerso da lavoro. Ben 18 i dipendenti scovati dai militari senza alcun tipo di contratto. Nei guai 11 italiani, tre egiziani, due cinesi, un pakistano ed un cittadino ucraino sorpresi intenti a prestare la propria opera in un locale notturno della movida monzese, un bar del centro di Monza, un ristorante di Lissone, un centro estetico di Seregno, una pizzeria di Varedo e una pizzeria d’asporto di Cesano Maderno. Alcuni avevano un contratto di collaborazione occasione altri erano invece senza alcun tipo di contratto.
Pesanti le sanzioni inflitte ai titolari delle attività: le multe variano da 29mila ad oltre 54mila euro. In più, a seguito di successivi e più approfonditi accertamenti, volti a riscontrare la correttezza degli adempimenti civilistici, previdenziali e assistenziali incombenti al “datore di lavoro”, sono tre gli esercizi commerciali per i quali i finanzieri hanno chiesto all’ispettorato Territoriale del Lavoro il provvedimento di sospensione dell’attività in quanto, i lavoratori in nero accertati superavano la soglia del 10% della totalità dei lavoratori impiegati. Sei datori di lavoro sono poi stati sanzionati per mancata comunicazione del instaurazione del rapporto di lavoro.
I controlli dei finanzieri del comando provinciale, supportati anche dai colleghi delle compagnie di Seveso e Seregno, sono scattati nell’ambito di un piano di prevenzione rispetto ad alcune attività che si inseriscono nel fenomeno della malamovida. Una stretta varata in sinergia anche con il prefetto e le altre forze dell’ordine, su richiesta di cittadini e amministratori. Un fenomeno che, fra le sue ricadute sociali, ha spesso anche quello della mancata tutela dei diritti dei lavoratori, come dimostra l’esito dell’operazione dei militari