La Polizia di Stato di Monza ha arrestato per spaccio tre persone. Pattuglie della Squadra Mobile e dell’Ufficio prevenzione, nel corso di controlli rafforzati predisposti per le festività pasquali, hanno notato in via Nino Bixio una Opel Corsa condotta da due persone già note ai poliziotti, che poco dopo si sono avvicinate per un rapido scambio a una ragazza presente sul ciglio della strada. Non escludendo che si potesse trattare di una cessione di stupefacenti, gli agenti hanno subito bloccato la giovane donna e la Opel Corsa. Ma la coppia all’interno dell’auto, anziché ottemperare all’alt, ha tentato la fuga, andando a scontrarsi con un’auto poco distante. Il conducente è rimasto bloccato nell’abitacolo, il passeggero ha tentato di scappare ma è stato fermato dagli agenti. La ragazza, secondo quanto riscostruito dai poliziotti, aveva acquistato una dose di cocaina proprio dai due, cittadini di origine magrebina già gravati a vario titolo da specifiche condanne e denunce. In una plafoniera dell’auto è stata trovata un’altra dose di cocaina pronta per essere spacciata ed una di marijuana. Nella loro casa di Lissone i poliziotti hanno sorpreso uno straniero latitante, che doveva scontare 3 anni e 3 mesi di reclusione sempre per reati in materia di stupefacenti. Trovati altri 4 grammi di cocaina. Tutti e tre sono stati arrestati.
Sempre lungo la stessa via, gli agenti della Questura hanno notato correre e attraversare pericolosamente un incrocio due ragazzi di 18 e 16 anni, inseguiti e bloccati. I giovani, secondo quanto appurato dai poliziotti, insieme ad altri coetanei avevano appena appiccato dei roghi via Enrico da Monza, dando fuoco ad alcuni cartoni lasciati in strada per la raccolta differenziata. Per uno dei due è scattata la misura del foglio di via obbligatorio, ulteriori accertamenti sono in corso nei confronti degli altri, già identificati dopo altri episodi analoghi e atti di vandalismo. Condotte diventate, spiega la Questura, una vera e propria moda, se non addirittura sfida, tra i giovani, che riprendono e pubblicano online le loro malefatte. Un fenomeno stigmatizzato dal Questore Marco Odorisio. “Occorre prestare la massima attenzione, a partire dalla famiglie, al fine di prevenire gravi conseguenze per il percorso di crescita e maturazione dei giovani”, dice.