Un giro internazionale di fatture false per oltre 172 milioni di euro. La Guardia di Finanza di Monza ha eseguito 12 arresti fra Lombardia e Piemonte nei confronti di persone sospettate a vario titolo di associazione a delinquere aggravata dalla transnazionalità, emissione e utilizzo di fatture false, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio dei proventi illeciti. Le indagini coinvolgono 71 aziende, delle quali 58 italiane e 10 con sede in Repubblica ceca e ungheria.
Le indagini sono state sviluppate dai finanzieri della compagnia di Seregno con ordini investigativi europei. L'operazione è partita da una verifica fiscale nei confronti di una ditta individuale brianzola operante nel settore del recupero per il riciclaggio di cascami e rottami metallici. Durante le verifiche è emerso che c'erano anomalie contabili e finanziarie, che coinvolgevano famigliari e soggetti di diritto cinese. Le successive indagini hanno portato alla luce un sistema di frode fiscale gestito da un sodalizio criminale con sede in Brianza, attraverso false fatturazioni svolte secondo uno schema che si è evoluto negli anni per eludere le normative antiriciclaggio. I proventi delle false fatturazioni venivano poi prelevati in contanti all’estero e riportati in Italia tramite corrieri di valuta. In un’occasione, i moderni spalloni sono stati monitorati e intercettati al valico di Ugovizza con nascosti in auto 245mila euro in contanti. Alla luce di ciò, la procura di Monza, oltre alle ordinanze di arresto, ha emesso anche un provvedimento di sequestro preventivo di beni per circa 57 milioni di euro, corrispondenti all’imposta evasa e ai presunti profitti illeciti autoriciclati dagli indagati. Si attendono sviluppi dell’inchiesta.