Un successo inimmaginabile, tanto che la Regione, per soddisfare il maggior numero possibile di richieste, ha incrementato l’iniziale dotazione finanziaria, portandola da 3 milioni a oltre 4.600.000 €. Il bando terrazzamenti, promosso per la prima volta la scorsa estate dagli assessori regionali alla montagna e piccoli Comuni Massimo Sertori e all’agricoltura e sistemi verdi Fabio Rolfi, ha ammesso in graduatoria, approvata nei giorni scorsi, ben 366 domande, di cui quasi la metà, 165 in provincia di Sondrio. I contributi, che vanno a coprire quasi il 50% degli investimenti, sono rivolti a soggetti pubblici e privati. La finalità è quella di sostenere la salvaguardia e lo sviluppo del territorio montano e la tutela del paesaggio agrario, finanziando con contributi a fondo perduto dell’importo massimo di 25.000 euro la realizzazione di interventi di ripristino, conservazione e parziale completamento di terrazzamenti e muretti a secco, spesso a rischio di degrado e abbandono, e bisognosi di una difficile e costante opera di manutenzione. "L'iniziativa ha avuto un ottimo successo - commenta Sertori - in quanto sono pervenute 408 domande di finanziamento, di cui 366 ammesse a contributo. Abbiamo deciso di ampliare la disponibilità finanziaria con ulteriori risorse regionali per dare un maggior sostegno all'economia locale". Fondamentale la collaborazione con le Comunità montane, che si sono occupate delle istruttorie, e trasferiranno ai beneficiari le risorse stanziate dalla Regione. Gli interventi devono essere realizzati entro il 31 ottobre. Alla provincia di Sondrio vanno 1.714.000 euro di contributi. "Anche questa iniziativa a favore dei territori montani - conclude Sertori - va nella direzione del mantenimento del territorio e nello stesso tempo incentiva le attività economiche che hanno pagato duramente il prezzo delle conseguenze dovute alla pandemia da Covid". "L'agricoltura di montagna - dichiara Rolfi - è fondamentale per l'economia e il territorio lombardo, perché da un lato offre prodotti agroalimentari straordinari che caratterizzano queste zone e dall'altro consente di tutelare aree fragili e prevenire problemi ambientali e idrogeologici. Queste opere non sono solo di interesse paesaggistico, ma sono parte integrante di una economia locale che permette di evitare lo spopolamento della montagna”.