Fa discutere l’ipotesi di realizzare un forno crematorio a Samolaco. Nei giorni scorsi il sindaco Michele Rossi ha incontrato in sala consiliare i cittadini per fare il punto sulla disponibilità manifestata alla Regione a ospitare l’impianto sul proprio territorio.
Il Comune della Valchiavenna, ha spiegato il primo cittadino, ha aderito a un avviso pubblico regionale per raccogliere manifestazioni d’interesse alla realizzazione di impianti per la cremazione dei defunti in Lombardia.
"Un’opportunità di introito rilevante per le casse comunali - spiega Rossi - si parla di centinaia di migliaia di euro, da investire sul territorio a favore della collettività, oltre al beneficio della cremazione gratuita per tutti i residenti di Samolaco. Come amministratore pubblico, prosegue Rossi, mi sento in dovere di cogliere tutte le occasioni in grado di recuperare risorse economiche per il paese e comunque, ribadisce il Sindaco, si tratta per ora di una manifestazione di interesse. Nel caso in cui venissimo candidati ad ospitare il forno crematorio sarà la popolazione, che intendiamo coinvolgere, a decidere se realizzare o meno l’impianto."
Un’ipotesi, quella di realizzare la struttura nei pressi del cimitero di Era, che trova l’ostilità anche di alcuni esponenti dell’amministrazione. Samolaco non ha opposizione, essendosi presentata alle ultime elezioni una sola lista. Contrari all’opera in particolare il vicesindaco Fabio Sottocornola la consigliera comunale Miriam Prevostini. "Non è accettabile, dice quest’ultima, anche solo l’ipotesi di costruire un impianto di questo tipo in prossimità di abitazioni, scuole, campi sportivi e parco giochi. Inoltre in provincia esiste già quello di Albosaggia che soddisfa appieno il fabbisogno del territorio, precisa Prevostini, che invita a considerare le conseguenze sulla riduzione del valore degli immobili della località coinvolta nel progetto e anche l'impatto psicologico sulla popolazione generato dalla presenza di un forno crematorio nel bel mezzo del paese."
Della stessa opinione anche alcuni cittadini. "Non ne sapevamo nulla, spiegano, riteniamo sia un diritto essere informati in primis, chiediamo un sondaggio per capire la reale volontà della popolazione."