Fioccano le reazioni politiche sul caso impianti di risalita: dovevano riaprire oggi lunedì 15 febbraio, ma domenica sera la ripartenza è stata stoppata dal Ministero della Salute. "Un duro colpo per tutta la montagna – si legge nel post pubblicato sulla propria pagina Facebook da Mauro Del Barba, deputato valtellinese di Italia Viva - Servono immediatamente ristori adeguati alla situazione e certezze per il futuro. Siamo certi – aggiunge Del Barba - che il governo saprà mostrare il cambio di passo rispetto al passato, ridando certezze a chi investe e crede nel turismo e nello sport montani. È il tempo di dare respiro a un'intera filiera messa in ginocchio nei mesi passati, ora servono risposte forti e chiare.” Rimangono chiusi gli impianti sciistici, questo quanto decretato dal Governo. Non mancherà però il sostegno agli imprenditori montani, e i ristori dovranno essere destinati al più presto. Questo il commento di Giovanni Currò, deputato comasco dei 5 Stelle in una nota condivisa con gli altri deputati del Movimento. "Con la chiusura degli impianti sciistici il turismo della montagna è uno dei settori maggiormente penalizzati dalla pandemia – aggiunge Currò - A causa della decisione di posticipare la riapertura degli impianti, moltissime imprese che attendevano la data del 15 febbraio per riaprire le attività, dovranno attendere ancora, ed è quindi urgente un intervento tempestivo che garantisca loro dei ristori celeri e adeguati". Ed ecco il commento di Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna: "Fare un provvedimento che blocca tutto a un giorno dall'apertura significa creare un danno davvero ingente alle società di gestione delle attività che intanto hanno assunto personale e organizzato l'apertura". "La scelta dell’ultimo minuto, a pochissime ore dalla prevista riapertura decisa una settimana fa, di rinviare nuovamente la stagione sciistica - dichiara il segretario provinciale PD Michele Iannotti - presa dall’esecutivo nel suo complesso, rende quanto mai urgente procedere da subito con ristori e risarcimenti adeguati alle imprese e a tutti i lavoratori che in montagna tengono in piedi un’economia fondamentale per territori come il nostro".