È scattata oggi la fase 1 ter della campagna di vaccinazione anticovid, riguardante gli ultra80enni, persone nate nel ‘41 e anni precedenti. Giovedì le prime somministrazioni. L’esordio non è stato semplice: nel primo pomeriggio, attivato il sito regionale vaccinazionicovid.servizirl.it, quasi 100mila persone in coda e più di un’ora di attesa per quanti avevano deciso di utilizzare questo portale per manifestare la propria adesione, inserendovi dati della tessera sanitaria e numero di telefono fisso o mobile a cui ricevere poi la convocazione per il vaccino. Poi i tempi di attesa sono andati riducendosi. 2 le fasi: prima si manifesta la volontà di aderire alla vaccinazione, poi si riceve, tramite sms o telefonata, l’appuntamento per la prima dose, in occasione del quale sarà comunicata la data della seconda dose. Possono inserire la richiesta e i relativi dati anche i familiari e i caregiver della persona da vaccinare. In alternativa, spiega la Regione, ci si può rivolgere al proprio medico di medicina generale o alla rete delle farmacie. Ma, proprio su questo fronte la partenza è stata faticosa. Oggi peraltro non era un clic day, ovvero un giorno unico stabilito per aderire alla campagna. Gli inviti a non affrettarsi non sono bastati. Sono stato tempestato di telefonate da parte di molti miei mutuati anziani, dichiara il dottor Bruno Galviano, medico di base del Sondriese. Non sappiamo bene come procedere. Ci rimpalliamo la questione con i medici, ammette la farmacista Monica Biglioli di Sondrio, perché ancora non sappiamo bene come processare i dati forniti dalle persone che si rivolgono a noi per attivare l’adesione. Di caos e della necessità di avere al più presto informazioni più precise dalla Regione parla anche il dottor Alessandro Innocenti, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Sondrio. Le cose dovrebbero normalizzarsi a breve. Non oso pensare i medici di base in coda al portale, scrive il sindaco di Tirano Franco Spada, che, auspicando una risoluzione tempestiva di questo inconveniente, si è attivato per creare negli uffici dei servizi sociali a piano terreno del Comune uno sportello al cittadino per semplificare a chi non è esperto di computer le operazioni di prenotazione. Rivolgendosi agli anziani Spada rassicura: non c’è fretta e nessuno rimarrà escluso. Facciamo le cose con calma, evitiamo nervosismo e arrabbiature. Intanto Ats è impegnata con i Comuni a individuare i centri vaccinali, che non saranno gli ambulatori dei medici ma spazi più ampi. Le persone inferme o allettate, riceveranno il vaccino a domicilio dal proprio medico, cui l’adesione potrà essere espressa anche da un familiare.