Gli alieni in tribunale. E’ la prima volta che accade. Il caso, singolare, è quello che vede a processo l’ex comandante dei carabinieri della stazione di Chiesa in Valmalenco, Alessandro Di Roio, ora in pensione, per falso ideologico in atto pubblico e truffa continuata. Si sarebbe segnato due ore e 40 minuti di servizio in più raggirando lo stato per una somma di cento euro lordi, 80 netti. Tempo che avrebbe trascorso in realtà per pattugliamenti “anti-alieni” o comunque per faccende che non riguardavano il suo ruolo di luogotenente. Martedì il procedimento presso il tribunale militare di Verona si è chiuso con il non luogo a procedere. In questo caso il militare era processo per diffamazione nei confronti dei superiori che ne avevano disposto il trasferimento a Morbegno, a cui era seguita la decisione di congedarsi. Ma il nodo del contendere andrebbe proprio ricercato nella serie di presunti avvistamenti di oggetti non identificati che negli anni passati hanno interessato la Valmalenco. Di Roio avrebbe continuato a inoltrare le segnalazioni anche quando dai vertici era arrivato l’ordine di mettere un freno alle pratiche. Ma lui, temendo l’omissione di atti di ufficio, aveva continuato. Non solo, durante quei controlli, sarebbe stato lui stesso testimone di inconsuete presenze volanti. Atteggiamento, che secondo la tesi sostenuta dal suo avvocato Marco Della Luna, avrebbe visto i superiori sottoporlo a controlli continui, fino alla contestazione dei famosi 80 euro di straordinari segnati in più. Il processo in corso in tribunale a Sondrio è stato aggiornato al prossimo 11 gennaio, quando con tutta probabilità si andrà a sentenza. Ma intanto i giudici hanno ammesso la produzione di un dossier di fotografie e rapporti del luogotenente dei carabinieri, in cui compaiono sia oggetti volanti che strani velivoli. “E’ la prima volta che in un processo penale hanno fatto il loro ingresso gli alieni”, le parole dell’avvocato Della Luna.