15 soggetti in carcere e 6 agli arresti domiciliari, tutti italiani e marocchini, due piazze di spaccio, Caiolo e Bema con a capo due fratelli di nazionalità marocchina con un giro di 300 clienti per lo più consumatori di droghe pesanti, 2 kg tra eroina, cocaina e hashish sequestrati. L’operazione “Zona mia” portata a termine martedì con l’esecuzione in circa 12 ore, dalla prima avvenuta all’alba a Sondrio all’ultima dopo le 18 a Siracusa - delle 21 misure cautelari diffuse su tutto il territorio italiano, ha richiesto sei mesi di lavoro da parte della Squadra Mobile della Questura di Sondrio per l'indagine diretta dalla Procura di Sondrio. Ampia la diramazione delle indagini così come la collaborazione con Squadre Mobili in diverse regioni italiane che in un caso, quello di Varese, ha portato ieri mattina non solo all’arresto di una persona coinvolta nell’operazione Zona Mia, ma anche ad altri due spacciatori dei boschi di quella zona. Questa l’organizzazione delle due bande rigidamente divise sulle due piazze ma strettamente collaborative per rifornimenti di droga, trasporti e necessità varie. A capo i due fratelli marocchini, di 28 e 25 anni, che trattavano clientela e mercato al telefono, preparavano le dosi, gestivano il denaro
E sotto i garzoni della droga pagati a giornata per smerciare hashish a 10 euro il grammo, eroina a 20, cocaina a 60 euro, e il giro di persone che – come scrive il procuratore di Sondrio Piero Basilone - hanno contribuito all'attività di spaccio, dall’aiuto agli accampamenti nei boschi – dove le bande erano organizzate per essere autonome anche per due settimane consecutive - al rifornimento di cibo, alcol, trasporti. Tutti i 21 soggetti raggiunti da misura cautelare, 19 maschi e due femmine di età compresa tra i 19 e i 28 anni, dai vertici delle bande fino ai vettori, rispondono dei reati di detenzione illecita, trasporto e cessione di sostanze stupefacenti.