Avvisi funebri su porte e vetrine per annunciare l’imminente scomparsa della loro categoria. Hanno scelto i toni di una provocazione decisamente forte i pubblici esercenti della Valchiavenna per manifestare la loro protesta contro le misure del governo e sensibilizzare l’opinione pubblica alla loro perdurante crisi, con bar, ristoranti e alberghi ancora chiusi. 2020 anno da dimenticare, ma anche il 2021 è partito all’insegna dell’incertezza. Sul rispetto delle misure antiassembramento ci criminalizzano ingiustamente, dicono titolari e gestori di bar e ristoranti, che esprimono solidarietà ai dipendenti. Per loro, dice il presidente dell'associazione mandamentale commercianti Micheroli, gli spiccioli di una cassa in deroga davvero esigua. Due le richieset: o consentire la riapertura dei locali, o prevedere ristori adeguati.