1900 tonnellate ogni anno per un valore di 13 milioni di euro. Sono i numeri delle 200 aziende valtellinesi attive nella filiera di produzione dei nostri formaggi DOP, Casera e Bitto. Oggi il Consorzio di Tutela vuole raggiungere nuovi mercati e aumentare la percezione di valore, ma squadra che vince non si cambia. A certificare queste eccellenze locali si riconferma CSQA, leader nel settore agroalimentare. Espressione dell’antica tradizione casearia del territorio, sono denominazioni di origine protetta da più di 25 anni. A fare da traino in particolare il Casera, con 1700 tonnellate all’anno per un valore di 11 milioni. Prodotto solo nei mesi estivi, il Bitto, formaggio d’alpeggio con un profilo organolettico di alta qualità, arriva a 200 tonnellate per un valore di 2 milioni. Nel quadro regionale, fanno parte dei 34 prodotti DOP IGP, un patrimonio da 1,77 miliardi, che fa della Lombardia la terza regione per impatto economico dei prodotti e delle indicazioni geografiche protetti. Queste eccellenze storiche della Valtellina fanno un passo avanti, con il lancio della nuova campagna di promozione “Alle origini del gusto”. “I formaggi DOP Valtellina Casera e Bitto – afferma Vincenzo Cornaggia, presidente del Consorzio di tutela - rappresentano delle produzioni di eccellenza di grande importanza in un’economia alpina, come quella valtellinese, dove il territorio stesso ne connota le caratteristiche, che si distinguono in un variegato e complesso ventaglio di profumi e gusto.”. “La nostra conferma quale Ente di controllo per il Valtellina Casera DOP e il Bitto DOP - afferma Pietro Bonato, Direttore Generale e AD di CSQA - è il risultato del lavoro sinergico. Siamo felici di proseguire sul percorso intrapreso e della rinnovata fiducia nella nostra società sul fronte della valorizzazione di prodotti a denominazione di origine”.