Il 2022 non è iniziato bene, con la curva dei contagi Covid schizzata verso l’alto, sospinta dalla variante Omicron. Ma, sul fronte economico, ci sono segnali incoraggianti. Come quelli che descrivono l’andamento dell’occupazione. A gennaio – spiega Unioncamere - le imprese italiane programmano poco meno di 458mila contratti e saliranno a circa 1,2 milioni nel primo trimestre 2022. Crescono, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le entrate previste (+112mila su gennaio 2021 e +265mila in confronto al trimestre gennaio-marzo 2021). Positivo anche il confronto rispetto a dicembre 2021, con 104mila contratti in più (+29,4%), per tutti i settori economici tranne che per il turismo dove pesano le crescenti incertezze legate all’andamento dell’epidemia nelle ultime settimane. Anche a gennaio si presenta in crescita l’indicatore della difficoltà di reperimento: rispetto ad un anno fa aumenta di 5 punti percentuali raggiungendo il 38,6% delle entrate programmate. A gennaio sono 73mila i contratti proposti a lavoratori immigrati, pari al 16% del totale entrate programmate, in crescita rispetto allo scorso anno (+27mila). In Lombardia, a gennaio, più di 108mila le assunzioni previste, quasi la metà concentrate a Milano. A Sondrio, nel primo mese dell’anno, le imprese apriranno le porte a 1.150 lavoratori, nel 26% dei casi si tratta di dirigenti, professionisti o tecnici, gli impiegati rappresentano circa il 28% del totale, gli operai il 32%. In provincia di Lecco, sempre a gennaio, in agenda 2.730 assunzioni che per il 22% dei casi riguardano figure dirigenziali o tecniche, il 24% sono impiegati, mentre gli operai quasi il 42%. 7.000 le nuove assunzioni nel territorio di Monza e Brianza. Se si prende in considerazione il primo trimestre 2022, si scopre che a Sondrio si prevedono oltre 3.000 inserimenti in azienda, che salgono a 6.220 a Lecco, e a 15.940 a Monza e Brianza. L’industria lecchese sarà in grado di assorbire il 54% dei nuovi assunti nel periodo gennaio-marzo 2022, mentre nelle province di Sondrio e Monza sono i servizi a fare la differenza: in Valtellina e Valchiavenna, il 62% delle assunzioni sarà in questo ambito, nella provincia brianzola si supera quota 69%