Flessione del numero di imprese attive nei primi cinque mesi del 2023, in particolare per il comparto agricolo, che perde 48 imprese, e le imprese manifatturiere. In crescita quelle nei comparti delle costruzioni e dei servizi, con un incremento di quelle che offrono servizi di alloggio. Lo rileva il rapporto dell’osservatorio del mercato del lavoro in provincia di Sondrio, che indica anche che nel primo semestre 2023 gli avviamenti al lavoro sono stati 15.962. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un calo dell’1,5% pari a 251 unità in meno. Tuttavia, nello stesso periodo sono diminuite anche le cessazioni rispetto all’anno precedente: si tratta di una diminuzione di 753 unità. La dinamica fra avviamenti e cessazioni determina nel 2023 saldi migliori rispetto all’anno precedente, anche se soffre la componente femminile che, in concomitanza con la fine delle stagioni turistiche, nei primi sei mesi chiude con un saldo negativo per 1.297 unità. Nella prima metà di quest’anno, la maggioranza dei contratti avviati sono stati a tempo determinato, il 66% del totale e con durata media di 114 giornate. Si fermano al 13% quelli a tempo indeterminato (13,4%) e sfiorano il 10% i contratti di tipo intermittente dovuti alla vocazione turistica del territorio), che ammontano al 9,7% degli avviamenti totali. La grande maggioranza dei rapporti di lavoro in provincia si conclude per termine naturale del contratto, il 68% dei casi, ma importante è anche il numero delle dimissioni, pari al 18% del totale delle cessazioni. Ancora una volta, a esercitare forte richiamo è il lavoro oltreconfine.