“Ci auguriamo che a Roma non venga dato luogo ad alcun dispositivo di legge in grado di sottrarre ancora una volta spazio e titolarità a Regioni e territori nel rinnovo a gara delle concessioni per il settore idroelettrico” Ad affermarlo è Giovanni Bozzini, Presidente di CNA Lombardia. L’ente guarda infatti con interesse e con favore all'azione di quanti, ad esempio in Valtellina, si stanno mobilitando per garantire sia le gare sia le monetizzazioni previste da Regione Lombardia a carico degli attuali concessionari.
“Non si tratta di contrastare l'azione dei concessionari ma di abilitare il più possibile tutti i soggetti coinvolti a fare investimenti e a generare dividendi per sé e per le comunità locali - sottolinea Bozzini -. Non sarebbe in tal senso da escludere un’apertura a modelli di società miste tra pubblico e privato della gestione di questa risorsa cruciale per la competitività energetica”.
Se infatti i concessionari versassero il dovuto, fanno sapere da CNA Lombardia, il fabbisogno energetico residenziale della provincia di Sondrio sarebbe coperto al 70%. E il territorio di Valtellina e Valchiavenna copre in termini di energia prodotta fornita il 50% del fabbisogno idroelettrico lombardo. “Serve rinnovare ed efficientare gli impianti - spiega Luca Longa, portavoce di CNA Lario Brianza in Valtellina –, intervenire sulla sicurezza, ridiscutere la cessione di energia per cittadini e imprese nei territori montani oggetto dello sfruttamenti idroelettrico”.