Mercoledì 29 dicembre. Una data chiave. Quel giorno si riunirà, in seconda convocazione, l’assemblea della Banca Popolare di Sondrio, istituto di credito che può vantare 150 anni di storia. I lavori si svolgeranno nella sede centrale di Piazza Garibaldi, con le modalità già seguite nella precedente assemblea, quindi senza accesso ai locali ed esclusivamente tramite il Rappresentante designato. Questo, nel rispetto delle regole anti-Covid in vigore. Nella parte ordinaria, si procederà all’elezione di un componente del Consiglio di amministrazione per la parte residua del triennio 2021-2023. Nella parte straordinaria, come recita l’ordine del giorno, verrà esaminata la proposta di trasformazione della BPS, che da 150 anni è società cooperativa per azioni, in Spa. Passaggio che richiederà anche l’adozione di un nuovo statuto. I soci aventi diritto di voto in assemblea sono 154.545. La trasformazione in Spa discende dalla riforma delle Popolari varata nel 2015. Su questo tema è intervenuto in queste ore il Comitato per l’autonomia e l’indipendenza della Banca Popolare di Sondrio, realtà che oggi conta 800 aderenti. “Esaurite le doverose difese legali degli anni scorsi contro una legge che continuiamo a ritenere sbagliata e contraria alla necessità di avere in Italia un sistema bancario articolato territorialmente e coerente con il tessuto produttivo nazionale – si legge in un comunicato stampa - non vi è alcun dubbio che ora sia necessario che la banca operi la trasformazione prevista dalla legge”. “La posizione del Comitato è quindi, come sempre, quella di piena collaborazione e lealtà nei confronti della Banca, del suo vertice e del consiglio di amministrazione affinché questo storico mutamento si realizzi con la maggior coesione possibile nell’augurio che si apra per la Banca un nuovo positivo ciclo storico”. Il Comitato rilancia la proposta già annunciata il 16 ottobre durante l’incontro pubblico che si tenne a Sondrio: che la Banca nella sua nuova veste giuridica di società per azioni possa, in un prossimo immediato futuro, assumere lo status di società benefit per azioni. “Sono ormai numerose le società italiane, alcune di grande rilievo – secondo il Comitato sono già 1.500), che hanno optato per questo status previsto dalla legge italiana che consente di inserire nello statuto finalità ulteriori rispetto a quella del perseguimento del puro profitto.